Prospettive Visionarie
Mostra personale
Bologna 26 – 29 Settembre 2018
@ Terre Rare Art Gallery, Via Dè Carbonesi 6
Mercoledì 26 aperitivo di inaugurazione e incontro con gli autori dalle 18:30 alle 22:00 in occasione della Design Night
Durante la Bologna Design Week 2018 Terre Rare Art Gallery presenta ALTROSGUARDO | Prospettive Visionarie
Nella ricerca di Altrosguardo è senz’altro insita una complessità non facile da delineare in un percorso, se non forse procedendo per parole chiave, come ci è venuto spontaneo fare fino ad ora. Queste, più di altre, ci pare possano far emergere il sentiero narrativo di questa installazione.
Da sempre il concetto di alterità, sociologicamente riferito ad una diversità di culture e tradizioni rispetto a quelle dominanti o autoctone, fino ad arrivare ad “opposto di identità”, che conduce ai concetti di estraneità e smarrimento. Poi lo sguardo, inteso come espressione non solo dell’atto di guardare ma di uno stato d’animo (sguardo diffidente, sguardo benevolo…). E, idealmente, lo sguardo come visione, come spazio che l’occhio può raggiungere, ma anche la possibilità di rivelazioni inaspettate e straordinarie. La visione è un occhio proteso. Verso cosa? “Per noi è sempre stato verso la ricerca di universi emozionali che scaturiscono dalle connessioni, in primis: corpo-memoria, corpo-paesaggio, corpo-materia. Rapporti calati in diverse scenari reali o immaginari, delineano le nostre prospettive di lavoro”. L’interesse è, comunque, per quegli ecosistemi il cui senso cambia in rapporto alla percezione del vero o all’accettazione del miraggio, grazie al quale il proprio universo spazio-corporale si riconfigura, fino a diventare riconoscibile ai nostri occhi.
Il mondo di Altrosguardo si nutre di suggestioni vicine alla natura da un lato, all’architettura dall’altro. È un mondo fatto di strutture geometrico-astratte ma anche di elementi antropomorfi e zoomorfi che evocano contesti surreali. Visioni organiche amalgamate ad architetture visionarie.
Temi portanti dell’installazione sono il corpoed il paesaggio, che Altrosguardo esplora in termini di rappresentabilità contemporanea: dalla progressiva interiorizzazione dello spazio esterno alla proiezione esteriore dei disagi e dilemmi corporei, da cui trarre un’analogia, tra l’inconoscibilità del paesaggio e l’inconoscibilità del corpo, con cui giocare. Il corpo diventa paesaggio somatico ed il paesaggio un habitat corporeo.
I materiali scelti come cifra personale del lavoro sono legno e metallo, elementi con una forte simbologia: Il legno a evocare la resilienza della natura, la capacità di essere flessibili e adattarsi o ri-adattarsi ad elementi esogeni ma anche l’impellenza di dare ascolto ai propri bisogni, la potenza dell’inevitabile che conduce alla manifestazione della propria condizione identitaria. Il metallo, come rappresentazione del movimento energetico che permette di interiorizzare, di ricevere l’esterno all’interno e della capacità di lasciar andare.


















